Fare o non fare un bambino oggi? Ecco il quesito che si pone una giovane coppia, innamorata, in carriera, piena di sogni e progetti ma, come tutti quanti, fragile e indifesa davanti agli ostacoli che la realtà attuale ci pone.

Diventare genitori è emozionante, costruire una famiglia e un luogo sicuro da poter chiamare Casa è il loro desiderio più grande, ma allo stesso tempo si chiedono se sia davvero giusto sovraccaricare ulteriormente un pianeta che sembra sgretolarsi sempre più velocemente, se sia giusto far nascere un nuovo essere vivente in un mondo così crudele, in cui c’è così poca attenzione, così poca gentilezza.

Diventare madre o padre, in questo caso, è un atto di altruismo o in realtà è soltanto un’altra forma di egoismo velato? Saranno all’altezza di un progetto così ambizioso, saranno in grado di comunicare con un ipotetico bambino, di educare e dialogare con un futuro adolescente che sembra appartenere ad una generazione così lontana, così diversa?

Questo spettacolo ci fa entrare nella quotidianità di due giovani amanti, sbirciamo le loro dinamiche di coppia, assistiamo alle loro crisi e riflessioni, all’incomunicabilità che molto spesso divide l’universo maschile da quello femminile.

Non è la nostra storia (o forse sì?) ma come spettatori ci sentiamo, comunque, chiamati in causa perché i loro problemi sono anche i nostri, gli schiaffi che loro ricevono dalla vita li riceviamo anche noi, ogni giorno. Forse, guardando le “vite degli altri” riusciremo meglio ad aprire gli occhi sulle nostre, prendendo coscienza di quanto questo mondo abbia un bisogno disperato di maggior cura, di quanto le persone intorno a noi necessitino di più amore. Non possiamo più permetterci di lasciarci alle spalle scenari di desolazione e fantasmi di uomini prosciugati dei loro sentimenti, siamo tutti quanti chiamati a ritrovare la nostra più profonda capacità di amare.