La dodicesima notte (o quel che volete) narra la storia di due fratelli gemelli, Viola e Sebastian, naufragati sulle coste dell’Illiria, antica regione dei Balcani occidentali. Ciascuno dei due crede che l’altro sia morto nel naufragio. Viola si traveste da uomo ed entra a servizio del duca Orsino sotto il falso nome di Cesario, innamorandosi del duca stesso, che è a sua volta innamorato della dama Olivia, in lutto per la morte del fratello. Il duca Orsino usa Viola/Cesario come messaggero d’amore presso la nobildonna, che si innamora proprio della giovane travestita da uomo.

A complicare le cose, approda sulle coste dell’Illiria Sebastian, il fratello gemello di Viola. Il giovane si presenta dal duca Orsino sotto mentite spoglie insieme ad Antonio, l’uomo che gli ha salvato la vita. Il duca accoglie Sebastian, mentre fa arrestare Antonio, in quanto suo vecchio nemico. Intanto a causa della sua somiglianza con la sorella, Sebastian si ritrova coinvolto suo malgrado nel triangolo amoroso della vicenda principale.

Il tutto, mentre alla corte di Olivia si intrecciano le esilaranti vicende del sagace e irriverente buffone Feste, del cugino Sir Toby – beone e mangione, di Sir Andrew che inutilmente (per ragioni economiche) aspira alla mano di Olivia, della serva Mary e del saccente e irreprensibile maggiordomo Malvolio, vittima della micidiale burla dei quattro, capaci di fargli credere – con una finta lettera – che la sua signora sia innamorata di lui.

Una commedia dal ritmo frenetico, corale, fondata sugli equivoci, sugli scambi di identità e di genere, che segna il culmine della stagione delle commedie d’amore di Shakespeare e precede quella delle grandi tragedie.