Un’isola, in un mondo post-apocalittico. Un albero, attorno a cui scorre la vita. Un Libro Sacro, l’unico ammesso, che scandisce i ritmi, i riti, i comportamenti, le regole morali dei suoi abitanti. Tante famiglie, in cui genitori e genitrici hanno il compito di portare avanti quella stessa vita, infoltire il gregge di Dio.

A Godland il mondo può, anzi deve, ad ogni costo, ripartire. Quando un evento imprevisto, la scomparsa di una bambina,  fa inceppare il perverso meccanismo di quel mondo, lasciando presagire gravi conseguenze per il gregge di Godland, gli abitanti si ritrovano avvolti da una spirale di destabilizzanti conflitti interiori, giochi accusatori e cacce alle streghe con persecutori e perseguitati, sempre sospesi tra oblio e ricordo, apparenza e verità, brame di potere e speranze di un futuro ‘altro’, il cui epilogo inatteso decreterà la fine (o il principio?) di tutto. E se guardando oltre il tramonto, l’eco di quello che era il mondo è sempre più flebile, forse l’alba racchiude in sé ancora una speranza. Allora, e solo allora “ciò che è vero sarà vero, ciò che è falso sarà falso”.