Sinossi

Una casa in rovina, un letto scomposto, una vecchia irriconoscibile. Qualcuno che le fa visita, forse una persona in carne e ossa, forse un fantasma tra i tanti che popolano la sua casa e la sua mente, luoghi in cui i ricordi si confondono e non esiste più confine tra la “storia” e il mito. Sola nella sua decadenza, nulla è rimasto della bellezza del passato, della sua sensualità, degli antichi fasti, della leggenda per cui guerre e battaglie atroci si sono combattute. Elena – qui immortale figlia di Zeus – svela la propria identità attraverso gli spunti offerti dai ricordi sbiaditi che riecheggiano nel suo raccontarsi e prendono forme distorte e quasi sinistre in spettri e visioni, un folle carillon di flash-back dalla “lucida confusione”. “Ora dimentico i nomi più familiari o li confondo tra loro, Paride, Menelao…”.

Elena è l’emblema del tempo che fugge: nel fuoco della vanità e della precarietà delle cose, brucia “quel che avanza di gloria”. Cose, cose e ancora cose che teniamo con noi e custodiamo gelosamente. Elena se ne distacca, alla fine, e si lascia andare, finalmente libera. Non c’è vera morte nelle sue parole, in esse scorre la vita, la riflessione profonda su ciò che è umano, ora come allora, oggi come 3000 anni fa: siamo anime che portano cadaveri.

  • 19 – 20 – 21 novembre 2021 | ore 21.00
    Durata: 80 minuti

    Dove: Teatro Nero
    Modena, Via Bolzano 31

  • Ingresso: € 12.00

    Prenotazione obbligatoria

Adattamento e regia: Salvatore Molinaro

In scena: Barbara Banella, Claudio Calafiore, Giulia Cipolli, Cecilia Colavito, Laura Colavito, Francesca Romana Severi, Valeria Sgarbi, Giulia Veronesi.

Con la partecipazione di Nina Marti