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In che modo si può essere cattivi? Una domanda, questa, che può presentare una vasta quantità di risposte. Si è cattivi per natura, educazione, per noia o per svago, o perché si è sicuri di poterlo essere con chi è più debole. Ma la cattiveria porta ad inevitabili conseguenze. E allora ecco un cane trascurato che, incattivito, disturba la quiete notturna dei suoi padroni e del vicinato. Ma un cane cattivo deriva spesso da padroni ben più cattivi di lui, i quali per sbarazzarsene potrebbero ricorrere a metodi poco “ortodossi”. Oppure in che modo una moglie annoiata e anch’essa trascurata potrebbe accogliere il marito in carriera di ritorno da un lungo e produttivo viaggio di lavoro? La poveretta potrebbe prendersi gioco di lui inventandosi malevole bugie che porterebbero l’altrettanto sventurato uomo a conclusioni estreme che per nulla cambierebbero il modo di fare della moglie. “La cattiveria” (oltre ad essere il sentimento che più di tutti muove il mondo odierno) è uno spettacolo teatrale inedito che vede all’opera quattro giovani attori professionisti di Bologna.