Info
Quince, capo dei comici di “Sogno di una notte di Mezza Estate” di W. Shakespeare sottotitolava la sua rappresentazione: Tragicissima Farsa. Prendendo a prestito la sua dicotomia descrittiva e abbassando un po’ il tono dell’enfasi si potrebbe sottotitolare questa edizione di Girotondo: Malinconica Commedia. Schnitzler, il suo autore, austriaco del periodo della decadenza dell’impero, oltre che abilissimo commediografo, era anche un fustigatore spietatamente ironico della società a lui contemporanea, osservava i personaggi con la lente dello scienziato, immersi nel pieno della loro catastrofe amorosa, affannati a rincorrersi sentimentalmente, desideranti, incapaci di colmare un loro inspiegabile vuoto. Nell’adattamento del regista, Claudio Calafiore, i luoghi sono quelli dell’Italia dell’immediato dopoguerra, dei nostri nonni, dell’invasione americana; sono stati scelti variegati accenti dialettali per non creare un “luogo”, ma uno spaccato dell’Italia di allora: quella dei paesi; quella appena uscita, malgrado tutto, dall’epoca dei Comuni.